Brano: Italia Libera all’estero, L'
Italia Libera, L’
Associazione segreta di ex combattenti della prima guerra mondiale, di orientamento antifascista, fondata a Firenze nel giugno 1924, pochi giorni dopo l’assassinio di Giacomo Matteotti (v.), per iniziativa di Raffaele Cri stofani, Achille De Liguori, Luigi Piani e Nello Traquandi. Vi aderirono immediatamente Carlo Rosselli ed Ernesto Rossi.
« La prima riunione, — scriverà Ernesto Rossi —, fu tenuta nello studio del l'avvocato Enrico Bocci (v.) che doveva essere torturato e assassinato nel giugno 1944. Ci trovammo in una dozzina di persone, tra le quali, oltre ai promotori, il dott. [...]
[...]iani e Nello Traquandi. Vi aderirono immediatamente Carlo Rosselli ed Ernesto Rossi.
« La prima riunione, — scriverà Ernesto Rossi —, fu tenuta nello studio del l'avvocato Enrico Bocci (v.) che doveva essere torturato e assassinato nel giugno 1944. Ci trovammo in una dozzina di persone, tra le quali, oltre ai promotori, il dott. Luigi fìochat, Ernesto Menichetti e il dott. Dino Vannucci. Ci mettemmo d’accordo sul fine che volevamo dare all' " Italia Libera " fiorentina: condurre una metodica propaganda contro le leggi vigenti e quelle che prevedevamo sarebbero state presto emanate In difesa del regime. Ci distribuimmo l’opera, stabilimmo l'ammontare delle quote sociali, pagammo il nostro contributo per le spese necessarie al primo manifesto. Fu un'associazione segreta, ma senza riti di iniziazione, senza giuramenti di pugnali e altra roba del genere. Gli iscritti proponevano al direttivo le persone che ritenevano meritevoli di fiducia, il direttivo assumeva informazioni su ogni candidato ».
Sul modulo per l'iscrizione all'« Italia Libera », [...]
[...]fesa del regime. Ci distribuimmo l’opera, stabilimmo l'ammontare delle quote sociali, pagammo il nostro contributo per le spese necessarie al primo manifesto. Fu un'associazione segreta, ma senza riti di iniziazione, senza giuramenti di pugnali e altra roba del genere. Gli iscritti proponevano al direttivo le persone che ritenevano meritevoli di fiducia, il direttivo assumeva informazioni su ogni candidato ».
Sul modulo per l'iscrizione all'« Italia Libera », che recava stampati i principi e gli obbiettivi dell'associazione, si leggeva tra l'altro:
c Gli aderenti all’ " Italia Libera " vogliono l’uguaglianza di tutti i cittadini nei diritti e nei doveri. Chi si iscrive all' "Italia Libera " non deve aspettare né onori né prebende; ma assume l'obbligo di rivendicare, in qualunque occasione, a costo di qualsiasi sacrificio, la propria dignità e responsabilità di libero cittadino, e di contribuire Gon tutte le sue forze alla restaurazione di un regime di libertà e di giustizia per tutto il paese.
I combattenti dell’ "Italia Libera " vogliono:
1) che sia sciolta la milizia nazionale e che
II mantenimento dell’ordine sia nuovamente affidato ai corpi indipendenti dai partiti, liberi da ogni vincolo di fedeltà personale a singoli uomini politici e soggetti solamente all’impero della legge; 2) che le elezioni politiche te amministrative avvengano senza sofisticazioni e che la Camera dei deputati sia reintegrata nel suo diritto di fare le leggi (abolizione dei decreti legge) e di licenziare i ministri quando questi abbiano perduto la sua fiducia; 3) che venga ristabilita la libertà di stampa; 4) che i reati siano impar[...]
[...]ei deputati sia reintegrata nel suo diritto di fare le leggi (abolizione dei decreti legge) e di licenziare i ministri quando questi abbiano perduto la sua fiducia; 3) che venga ristabilita la libertà di stampa; 4) che i reati siano imparzialmente ricercati dalla polizia e puniti dalla magistratura senza distinzione di partito tra i delinquenti;
5) che si ritorni al rispetto della libertà di riunione e di associazione.
I combattenti dell’ "Italia Libera ” sono antifascisti, perché è necessario riconquistare contio il fascismo le sopraddette condizioni elementari della moderna civiltà, e perché non credono che il governo fascista, nato dalla sopraffazione armata, possa perdere questo suo carattere originario e garantire al paese una legge uguale per tutti.
’’ L’Italia Libera " è formata esclusivamente di combattenti, perché i combattenti possono, in questo momento della vita pubblica italiana, più efficacemente di tutti gli
altri cittadini, lottare contro l’equivoco del ” combattentismo " e demolire la mistificazione con la quale il governo pretende di rappresentare l’Italia di Vittorio Veneto ».
L'azione antifascista
Nel Comitato direttivo dell’Associazione, eletto da un’assemblea generale, furono chiamati: l’avvocato Enrico Bocci, i ferrovieri Raffaele Cristofani e Nello Traquandi, il professore Ernesto Rossi e il medico Dino Vannucci.
La città fu r[...]
[...]e pubblica statale. Lo schedario dell’organizzazione veniva ingegnosamente tenuto in codice su bollette del gioco del lotto: il numero del banco del lotto indicava la scadenza della quota sociale; il primo e il secondo numero della quaterna davano, riferendosi a una guida della città di Firenze, la strada dove abitava l’iscritto; il terzo dava il numero di casa e il quarto la quota che si era impegnato a pagare.
La prima manifestazione dell’* Italia Libera » ebbe luogo a Firenze
il 16.7.1924, sfruttando la celebrazione dell’anniversario dell’impiccagione di Cesare Battisti. Al Teatro Gymnasium, davanti a un pubblico di circa 400 persone, Pietro Jahier rievocò la figura del martire trentino collegandola a quella di Giacomo Matteotti.
Periodicamente i membri dell’associazione provvedevano a diffondere e ad affiggere sui muri della città manifesti antifascisti o ad esporre in determinati luoghi (per esempio su certi monumenti o al cimitero) quadri riguardanti vittime del fascismo. L’associazione, che portò al sorgere di analoghi gruppi anche[...]
[...]e ad affiggere sui muri della città manifesti antifascisti o ad esporre in determinati luoghi (per esempio su certi monumenti o al cimitero) quadri riguardanti vittime del fascismo. L’associazione, che portò al sorgere di analoghi gruppi anche in altre città, cessò di esistere nel 1925. Numerosi suoi aderenti si sarebbero più tardi ritrovati nel movimento di « Giustizia e Libertà » (v.).
In altre province
L’associazione di ex combattenti « Italia Libera » si estese da Firenze a tutta Italia. Ne è prova il discorso del ministro degli Interni Federzoni che, nel gennaio 1925, dichiarò di aver fatto sciogliere 120 gruppi di « Italia Libera ». Il prov
vedimento del ministro fu probabilmente provocato dal fatto che, nelle celebrazioni del 4 Novembre 1924 r« Italia Libera » partecipò numerosa ai cortei e respinse energicamente le provocazioni dei fascisti. Essa era certamente tra le più con\battive organizzazioni antifasciste di quel tempo.
A Milano l’associazione era diretta da un triumvirato, del quale facevano parte Decio Canzio Garibaldi e l’avvocato Gambarotta.
Bibliografia: G. Salvemini, E. Rossi, P. Calamandrei, Non Mollare, Firenze, 1955; Compendio di Storia d’Italia, IV voi. di Stefano Canzio, La Pietra, Milano, 1974.
Italia Libera all’estero, L’
Dopo il 1924, nei principali centri deH’emigrazione italiana sorsero gruppi aderenti all’assoc[...]
[...] cortei e respinse energicamente le provocazioni dei fascisti. Essa era certamente tra le più con\battive organizzazioni antifasciste di quel tempo.
A Milano l’associazione era diretta da un triumvirato, del quale facevano parte Decio Canzio Garibaldi e l’avvocato Gambarotta.
Bibliografia: G. Salvemini, E. Rossi, P. Calamandrei, Non Mollare, Firenze, 1955; Compendio di Storia d’Italia, IV voi. di Stefano Canzio, La Pietra, Milano, 1974.
Italia Libera all’estero, L’
Dopo il 1924, nei principali centri deH’emigrazione italiana sorsero gruppi aderenti all’associazione « L’Italia Libera» (v.), raggruppanti l’ala antifascista degli ex combattenti e miranti a promuovere iniziative e manifestazioni contro il fascismo. Ma, all’estero, la dialettica politica dell’antifascismo portò ben presto gli iscritti a staccarsi da questa associazione per aderire ai diversi raggruppamenti politici che dal 1925 al 1945 andarono formandosi particolarmente in Francia, in Belgio, nel Lussemburgo e in Svizzera. Pertanto il collegamento tra la primigenia associazione fiorentina e le testate dei diversi periodici pubblicati neH’emigrazione italiana (come « L’Italia Libera » di Lugano, l’omonimo set[...]
[...]i contro il fascismo. Ma, all’estero, la dialettica politica dell’antifascismo portò ben presto gli iscritti a staccarsi da questa associazione per aderire ai diversi raggruppamenti politici che dal 1925 al 1945 andarono formandosi particolarmente in Francia, in Belgio, nel Lussemburgo e in Svizzera. Pertanto il collegamento tra la primigenia associazione fiorentina e le testate dei diversi periodici pubblicati neH’emigrazione italiana (come « L’Italia Libera » di Lugano, l’omonimo settimanale di Parigi e, più tardi, anche quello di Enzo Tagliacozzo negli Stati Uniti, rimase puramente ideale.
Assai diversi tra loro erano gli indirizzi politici di quei periodici e dei rispettivi gruppi: alcuni prevalentemente di ispirazione comunista, altri di orientamento socialista e repubblicano. Soltanto la spinta unitaria della Guerra di liberazione avrebbe condotto, più tardi, alla unificazione dei diversi gruppi attorno ai C.L.N. e al giornale L'Italia Libera, pubblicato a Parigi sotto la direzione dell’avvocato Riccardo Ravagnan. Il primo numero della pu[...]
[...]Parigi e, più tardi, anche quello di Enzo Tagliacozzo negli Stati Uniti, rimase puramente ideale.
Assai diversi tra loro erano gli indirizzi politici di quei periodici e dei rispettivi gruppi: alcuni prevalentemente di ispirazione comunista, altri di orientamento socialista e repubblicano. Soltanto la spinta unitaria della Guerra di liberazione avrebbe condotto, più tardi, alla unificazione dei diversi gruppi attorno ai C.L.N. e al giornale L'Italia Libera, pubblicato a Parigi sotto la direzione dell’avvocato Riccardo Ravagnan. Il primo numero della pubblicazione comparve a Natale del 1943 e ne uscirono in tutto 5 numeri, l’ultimo dei quali poco prima dell’insurrezione di Parigi (luglio 1944).
L'Associazione
Terminata la guerra, l’associazione unitaria degli italiani che avevano partecipato attivamente alla Resistenza in Francia, nel Belgio e nel Lussemburgo ebbe, col nome di « Italia Libera », due centri distinti: